Polimenorrea: cause, sintomi, cure

 

polimenorrea

Diversamente dall'amenorrea, per polimenorrea s’intende il manifestarsi di mestruazioni più frequenti che non rispettano l’intervallo di 25-36 giorni di distanza tra un ciclo e l’altro, ritenuto fisiologico: il periodo intermestruale si accorcia e la mestruazione si presenta ogni mese in anticipo. 

Il fenomeno della polimenorrea può essere isolato, verificandosi sporadicamente nel corso dell’anno, o continuo: nel primo caso, di solito, è privo di significato, perché può dipendere da numerosi fattori, tra cui lo stress, il cambio di stagione o l’eccessiva stanchezza e ciò dipende anche da fatto che il ciclo mestruale è regolato da anche da fattori neuroendocrini. 

Da sempre, l’irregolarità del ciclo mestruale è per la donna una causa di stress, preoccupazione e insicurezza.

La conoscenza dei meccanismi che regolano il ciclico susseguirsi delle mestruazioni, dalla pubertà alla menopausa, è indispensabile per riconoscere patologie a carico non solo dell’apparato genitale, ma anche del sistema neuroendocrino, che, talvolta, possono essere responsabili di irregolarità mestruali, ma anche di sterilità.

Ringraziamo per l'articolo il Dott. Fabio Pietroluongo (www.pietroluongo.it) per la preziosa consulenza sull'argomento in questione.

 

 

Come funziona il ciclo mestruale?

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Il fisiologico svolgersi dei meccanismi legati alla funzione riproduttiva si manifesta con l’avvicendarsi delle mestruazioni.

Ogni flusso mestruale è espressione della maturazione di un follicolo, nella fase follicolare, sino all’ovulazione e alla successiva attività del corpo luteo, nella fase luteale

In assenza di fecondazione o di mancato impianto dell’embrione, la fase luteale si conclude con l’espulsione dell’endometrio, che viene definita mestruazione.

La lunghezza del ciclo è abbastanza soggettiva, così come la sua intensità, e varia da donna a donna, pertanto, in linea di massima, si può affermare che: 

  • la lunghezza dei cicli mestruali è di 28 più o meno quattro giorni, mentre la lunghezza della fase follicolare è molto più variabile di quella della fase luteale; tali caratteristiche dipendono anche dall’età della donna;

  • perché compaia il flusso mestruale, è necessario che vi sia l’integrità delle strutture anatomiche genitali, rappresentate da vulva, vagina e utero, nonché una perfetta sequenza di segnali ormonali, sia di origine ipotalamica, ipofisaria ed ovarica, che extragenitale, quali quelli relativi a tiroide e corteccia surrenale;

  • l’intero sistema è regolato a sua volta da un complesso meccanismo, il quale integra tutta una serie di informazioni biofisiche e biochimiche, che comprendono fattori ormonali, autocrini, paracrini e i recettori cellulari nell’ovaio, nell’utero, nell’ipofisi, nell’ipotalamo e nel sistema nervoso centrale.

 

Da questo breve cenno, si comprende come sia difficile inquadrare subito una qualsiasi alterazione del flusso mestruale e ciò è ancor più vero sia nelle adolescenti che in perimenopausa, in quanto fasi estreme della capacità riproduttiva della donna, quando l’organismo deve ancora equilibrare il proprio assetto ormonale o quando la presenza di alterazioni organiche, dovute all’età, possono produrre i loro effetti.

 

Polimenorrea cause

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Nell’adolescenza, una delle cause principali della presenza di mestruazioni troppo ravvicinate o di ciclo in anticipo è la fase follicolare breve, inferiore ai 9 giorni, mentre la fase luteale rimane normale, oscillando tra i 12 e i 16 giorni.

Durante l’età fertile, una delle cause di polimenorrea è l’insufficienza del corpo luteo o LUF sindrome, con cui si indica l’inadeguata secrezione di progesterone durante la seconda fase del ciclo, detta fase secretiva: questa condizione si riscontra saltuariamente nel 30% delle donne come normale, in casi isolati, per cui solo quando è continuo merita di essere preso in considerazione da un punto di vista terapeutico.

L’insufficienza luteinica può manifestarsi sotto forma di fase luteinica corta, con picchi di progesterone normale, ma con una distanza tra ovulazione e mestruazione inferiore ad 11 giorni, con una fase luteinica di lunghezza normale, ma con insufficiente produzione di progesterone, documentata da valori bassi durante tutta la seconda fase del ciclo. 

La diagnosi può essere posta con il dosaggio ripetuto del progesterone o con la biopsia dell’endometrio in fase secretiva, che si effettua per via isteroscopica.

Entrambe queste evenienze si associano ad una condizione di ridotta fertilità.

 

 

Polimenorrea e menopausa

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Negli anni che precedono la menopausa, i sanguinamenti uterini sono la conseguenza di una prolungata ed eccessiva stimolazione estrogenica, non bilanciata da un’adeguata produzione di progesterone, causata da una condizione di assenza di ovulazione per ridotte capacità funzionali dell’ovaio: il sanguinamento è dovuto alla caduta dei livelli di estrogeni. 

In questi casi, la biopsia endometriale eseguita per via isteroscopica può essere indicativa e dimostrare la presenza di un’iperplasia ghiandolare semplice, cistica o adenomatosa. L’iperestrogenismo assoluto, ossia la presenza di estrogeni non bilanciati da adeguate concentrazioni di progesterone, è responsabile dell’insorgenza di polipi endometriali, anch’essi frequenti in questa fase della vita.

Contrariamente a quanto purtroppo spesso si legge su internet, alterazioni della tiroide, quale l’ipotiroidismo, e alterazioni della secrezione di prolattina, quale iperprolattinemia ed adenomi ipofisari, detti prolattinomi, sono responsabili di ritardo o mancanza di mestruazioni, ossia di ipomenorrea o amenorrea.

Anche la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS) può essere responsabile di ritardi mestruali associati a conseguente riduzione della fertilità.

La polimenorrea è una condizione in cui il flusso mestruale compare prima dei 25 giorni, mentre la menorragia è quando la perdita di sangue è più abbondante o dura più a lungo del normale flusso mestruale: in alcuni casi, queste alterazioni coesistono e contribuiscono ad alterare la ritmicità del flusso.

 

È importante distinguere tra polimenorrea e sanguinamenti uterini anomali, ossia Abnormal Uterine Bleeding, dovuti a:

  • cause disfunzionali, ossia alterazioni della funzione ovarica;

  • alternazioni della produzione di ormoni, ossia di estrogeni o progesterone;

  • presenza di patologie organiche dell’utero, come la presenza di polipi o miomi. 

 

Polimenorrea cure e terapie

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Per questo motivo, è importante rivolgersi al medico in caso di irregolarità del flusso mestruale, che si ripeta per qualche mese, in modo da escludere qualunque tipo di patologia.

La terapia dipenderà dalla causa dell’alterazione del ciclo mestruale e, in particolare, della polimenorrea. 

Nelle adolescenti, se non si riconosce alcuna causa organica, può essere importante adottare un atteggiamento d’attesa, che può durare anche molti mesi, mentre diverso è il discorso da affrontare nella coppia desiderosa di prole o nella donna in perimenopausa.

È sempre necessario escludere alterazioni potenzialmente pericolose e, in molti casi, bisogna correggere la polimenorea, che sia associata o meno a ipermenorrea, con terapie farmacologiche, a base di progestinici o di estro-progestinici.

Ovviamente, le opzioni terapeutiche devono essere valutate dal ginecologo sulla base della storia riproduttiva della donna, al desiderio di prole o alla necessità di correggere solo questa condizione. 

Tutte le patologie organiche responsabili della polimenorrea, come la presenza di polipi o miomi, devono essere rimosse mediante intervento eseguito per via isteroscopica, così da riuscire a rimuovere completamente la causa scatenante, col minimo trauma e la massima efficacia. 

Le condizioni secondarie all’iperestrinismo devono essere indagate, tenute sotto osservazione o corrette, in quanto potenzialmente rischiose, perché possono essere i precursori di polipi endometriali o di iperplasie senza atipie o con atipie, precursori dell’adenocarcinoma.