Amenorrea ipotalamica

 

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L'assenza del ciclo mestruale ha in medicina un nome ben preciso: amenorrea. È un disturbo molto diffuso tra le donne che può verificarsi tra un periodo temporale compreso tra la pubertà e la menopausa. Come sempre, gioca un ruolo fondamentale la psiche umana. Capiamo bene il perché.

 

 

Amenorrea ipotalamica, cos’è

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Come già anticipato, quando si parla di amenorrea ci si riferisce all’assenza di più di tre cicli mestruali in una donna (amenorrea secondaria) o quando una ragazza in età adolescenziale (15, 16 anni) non ha ancora avuto il primo ciclo (amenorrea primaria).

Una delle cause principali di questo disturbo è la tensione fisica. L’amenorrea  da stress è chiamata amenorrea ipotalamica funzionale e nasce da stress psicofisico quando si adottano regimi alimentari rigidi o quando si pratica un’intensa attività fisica o quando si affrontano gravi situazioni che la vita ci pone come lutti o la perdita del lavoro.

Viene coinvolto l'ipotalamo, quella struttura del sistema nervoso che elabora i segnali emotivi e che in presenza di stress va in tilt cessando la produzione dell'ormone GnRG (Gonadotropin Releasing Hormon o ormone di rilascio delle gonadotropine). Nel momento in cui viene interrotta la produzione, le ovaie non sono più stimolate dall'ormone prodotto dall'ipotalamo, con la conseguenza che il ciclo si ferma.

 

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Anche nel caso di stress fisico si può avere la sospensione del ciclo. Ad esempio le indossatrici che sfiorano una magrezza da anoressia o le atlete che si sottopongono a allenamenti estenuanti e molto faticosi il tutto accompagnato da una massa magra che è al di sotto del 10%, incorrono spesso nell'amenorrea ipotalamica funzionale e sempre per lo stesso motivo, ovvero per la cessata produzione dell'ormone GnRG. Questo non è altro che un meccanisco di difesa del nostro corpo, infatti un individuo donna in tali condizioni di magrezza, difficilmente potrebbe portare avanti una gravidanza ed inseguito allattare il neonato.

 

Amenorrea ipotalamica diagnosi e cura

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In caso di amenorrea ipotalamica siamo in presenza di una carenza che riguarda la vitamina D, B12, zinco, ferro (si registra la ferritina bassa). Pertanto, una donna che soffre di questo disturbo, quando effettua le analisi del sangue deve controllare necessariamente questi valori e integrare l’alimentazione con l’assistenza di un valido nutrizionista.

L’amenorrea ipotalamica è una sindrome che interessa corpo e mente, pertanto è studiata da più punti di vista. Il riconoscimento dei primi sintomi e la ricerca della causa che lo provoca è un passo verso la risoluzione del problema. E' dunque consigliato rivolgersi a due figure professionali specifiche come il nutrizionista e lo psicologo  che guideranno la paziente verso la risoluzione del problema.

Studi condotti in materia hanno evidenziato che le donne interessate da questo disturbo hanno una personalità controversa: sono rigide nel modo di pensare e tengono tutto sotto controllo in modo quasi maniacale, soprattutto l’alimentazione.

 

 

Curare l’amenorrea ipotalamica con l’alimentazione

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La sindrome dell’amenorrea ipotalamica è riconducibile principalmente al fattore stress ed al fattore alimentazione, cause a volte legate tra di loro a volte slegate.

Per risolvere il disturbo, una soluzione può derivare da uno stile alimentare vario ed equilibrato che fornisca le sostanze utili che il corpo richiede. Pertanto non dovrà mai mancare la giusta quantità giornaliera di grassi, carboidrati complessi e proteine animali. La paziente che soffre di questo disturbo non deve perdere peso; ogni kg perso rallenta la produzione ormonale di GnRG indispensabile per stimolare le ovaie e quindi per avere un ciclo mestruale regolare.

 

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L’eventuale esigenza di dimagrire dovrà essere presa in considerazione solo quando il ciclo si ripristinerà. Se la paziente è sottopeso deve adottare un regime alimentare ipercalorico. Proprio le proteine sono importantissime per la cura dell’amenorrea ipotalamica perché stimolano la produzione di ormoni ipotalamici e ipofisari e ripristinano il corretto funzionamento ovarico. Da prediligere sono quindi le uova, il pesce azzurro, la carne, i formaggi e i legumi. Anche i grassi sono importantissimi perché “saziano” il cervello, l’organo da dove nasce il problema. I grassi da preferire sono quelli monoinsaturi, cioè, olio extravergine d’oliva, noci di Macadamia o avocado. In piccole quantità vanno assunti anche i grassi polinsaturi: pesce, alghe, olio di semi di lino, frutta secca non trattata, tra cui noci, nocciole e mandorle. Non devono mancare i grassi saturi: tuorlo d’uovo, burro, olio di cocco. Per risolvere il problema dell’amenorrea ipotalamica molto utili sono anche i carboidrati: riso, patate, cereali come farro, orzo, miglio. È molto importante farsi seguire da specialisti che vi seguiranno con attenzione e professionalità. Il nutrizionista vi indicherà la dieta giusta per tutte le esigenze.